Pubblicato il 30/12/2013 19:44:23
Dall'abisso della memoria nella tempesta una luce ho cercato tra sartìe spezzate le tue mani non sfioravano più le mie.
In un tempo senza tregua, prodigo solo di bugie e del ghigno di consunte maschere in un giorno che non è risorto esule dal conforto della storia dimmi, Padre, cosa resta?
Solo la notte del dubbio e della solitudine nel Getsèmani orfana del sollievo di preghiere.
Se la selva dell'amore s'infittisce in brughiera tra tenebra ed inganno non lasciarmi tra i flutti indarno in una nebbia che non annuncia il domani. Ascolta la mia voce ed il pianto nell'urlo del fortunale sarà canto nella carezza del tuo sguardo ai piedi della Croce.
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