Pubblicato il 12/01/2014 10:16:06
Abbracciami col tuo sguardo da bambina puro di neve, ora che la malattia come vento d'autunno inesorabile ti porta via.
Accarezzami una volta ancora, asciugando le mie lacrime fanciulle tra i fiocchi della nostalgia con la tua voce lieve.
Tendi, flebile e stanca, vela prossima al commiato la tua mano verso la mia.
Ritrova la vitalità d'un tempo nei versi dei poeti che tanto amavi e che lungo la strada verso la scuola da bambina con dolcezza m'insegnavi.
Abbracciami con l'azzurro del tuo sguardo, madre,
e consolami perchè nel silenzio della notte, nuda e sperduta, tremo al plenilunio dei ricordi
e di tormento e rimpianto ardo.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Marina Pacifici, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|