Pubblicato il 04/03/2015 13:09:42
Finalmente Dalle periferie di questo tempo Urlano risonanze Nucleari di smarriti Antigoni. Sottili rimembranze Di tessuti consunti dal deserto Nel quale per anni hanno vissuto Coscienze assopite. Mai tempi simili Si fissarono tra gli uomini E nessuno sa quando Ne da dove comparvero. Il mio lago ascolta Mute risonanze del cretaceo mentre Sorge l’alba il giorno dopo Ed ancora ringrazia Per questa vita. Il suo azzurro vello Aspetta l’ira di Ogum, Orixa ferreiro, che vaga Per le brumaie incolte Del nostro esistere. Ogum apri le nostre porte Alla fortuna Aiutaci con la tua spada e spronaci ad andare Oltre, verso la meta. Tacciono le risonanze E divorata dall’Uruboro L’energia disponibile Per l’interazione. Risorge l’eterno ciclo Naturale delle cose ad una ottava Superiore dove la scienza E’ connessa con la coscienza E l’uomo ritrova se’ stesso. Finalmente
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