Due centenarie querce spoglie
brillano del cielo uggioso,
dormono l’uomo che non coglie
i frutti del mondo copioso.
Lo stagno frattanto riposa
la pioggia volare nell’alto,
della foresta vaporosa
che s’inebria del color malto.
Un angolo di mondo tace
la frenesia che oltre muove,
ascolta il silenzio della pace
e carica le menti nuove.
Un tiepido sole intanto guarda
là, dal fondo della tela,
resistere il freddo che azzarda
ad uccider la natura vera.
Metro: quattro quartine di versi liberi in rima alternata
Ottobre 2006
©AngelaVenditti77
BENEMERITO CULTURALE D'ONORE - 10a Ed. 'Tra le Parole e l’Infinito' - Caivano (NA) – anno 2009
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