Pubblicato il 25/06/2015 15:05:18
Vorrei dirti dell' ulivo che all' antico casale sfiora nel vento la veste in fiore del biancospino e che tu mi narrassi il cuore bambino delle corse di un tempo andato per l' Appennino.
Vorrei aspettarti di nuovo al treno nel canto della campanella e che tu tornassi per un momento quando la sera respira la fragranza di nostalgia della serenella.
Vorrei perdermi per una volta ancora nel tuo abbraccio, rifugio d' infanzia al dolore, prima che il maggio crudele ghermisse una giovane vita nell' aurora.
Vorrei raccontarti della sinfonia di stagioni nella dolcezza senza tempo del tuo paese , arroccato sull' erta in un bacio di colline, e che tu fossi con me al belvedere di San Martino, oltre l' assolata svolta.
Vorrei renderti tributo, padre mio, per l' amore che mi hai donato e che non ho mai perduto e nella valle di solitudine avvinto al cuore insieme al tuo sorriso per sempre ho suggellato nella carezza di luce di un mattino.
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