Pubblicato il 07/07/2015 13:22:57
Un ricamo di onde d' argento m'ha accolto nella carezza del silenzio in una notte solitaria.
Ed il respiro di un sogno sulle ali della procellaria, si è dischiuso come un fiore di mare nel vento.
Armato il mio veliero, con tenacia di donna dalle fiere mani ho salpato all' alba senza rimpianti, né rimorsi, verso il domani nel canto del mare.
Liberati gli ormeggi, sono partita senza attendere il giorno. Nel mio nome il coraggio era destino.
Mi sussurra Libertà il beccheggio della sartìa, mentre sempre più lontano all'orizzonte blu solco l' onda argentea.
E nel cuore biancheggia il sorriso di un tempo, nell'anima porto il canto del mare.
Coraggio in solitudine di chi, come me, dopo il naufragio, nel sapore amaro e consapevole della salsedine, con l' abbraccio paterno di commiato del vecchio marinaio al porto, dispiega ancora il bianco fiocco al vento e, finalmente, torna a veleggiare.
Nota: “Nomina sunt consequentia rerum”.
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