Pubblicato il 13/09/2015 20:42:19
Non sarà questo squassare di cicale a ricordarmi per contrasto lo stupore impastato a saliva nel pane delle formiche
col sudore della fronte si ergono le mura di cinta piramidi di Giza a difesa dell’anima contro i mercenari del cuore
giannizzeri neri..sanno stuprare l’amore lasciando le crepe spaccate del Gobi ferite inguaribili come la felicità
ci sono carezze che squarciano come una frustata e sferrano nel petto fiori recisi che restano chiusi li inseguirai nel buio che precede il giorno
altri rostri affonderanno dalla chiglia la tua nave scagliandoti come uno sputo sul legno di prua marinaio spaurito di porto in porto non basterà
il verde abbacinante di mille albe boreali e dalla coffa maestra nessun orizzonte sulla linea delle tue allucinazioni
tu che come gli altri vieni a stuprare l’amore e regali flaminghi rosolacci ad ogni sferzata estremo fingitore di tenerezza forse sai che
non può un fiore spezzato competere con l’arsura del sole e l’artico turgore dell’alba si asciuga nelle bocche del deserto mentre
i teneri papaveri s’aprono fra le crepe assetate di sale…fanno in tempo a versare un respiro al cielo prima di morire
appena dopo un po’.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 2 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Lucia Longo, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|