Pubblicato il 15/12/2015 18:26:07
Meste le carte questa sera al mio solitario. Ho pescato il jolly che sfoggia lo sguardo arrogante e menzognero come l'usurpatore di un regno d'illusione che falsa dei sentimenti ingannati e feriti anche l'inventario.
Nel pensiero resti Tu soltanto, mio sovrano di cuori, a sorridermi dal roseto scarlatto in fiore di una stazione di sogno lontana nello sventolìo delle bandiere al soffio della tramontana che ti accarezza il viso, lacrima d'amore, nel tremulo respiro dei ricordi che ancora fanno male.
Potessi prendere un treno ed essere al tuo fianco solo per un breve inciso... Dolce sarebbe il mattino tra la sferza invernale anche nel gelo più inclemente e bianco.
Ma scompare nelle nebbie del rimpianto la tua divisa grigioazzurra, mentre il cuore sperduto ancora il tuo nome, padre mio, a fior di labbra sussurra.
Volto la carta ed ecco la regina di fiori... A rammentarmi che la vita, oltre la notte del dolore, svela nella luce un'inattesa primavera di colori.
Pesco l'ultima carta, poi più niente. Getto il mazzo della nostalgia nel baule dell'oblìo e me ne vado in silenzio per la via nell'aria di neve in mezzo alla gente che cammina assorta con aria anonima e indifferente.
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