Le parole e gli sputi.
Quando le parole
smettono di colpire in pieno viso
e di ferire
con la vacuità del disagio triviale,
del malumore ossessivo
affamato di deboli prede distratte
- parole
corrotte dalle intenzioni impure,
dai riverberi infuocati di livore,
dal dolore deragliato
su di un binario morto della coscienza -
trattenendo il respiro afflitto
le consolo
curo le infezioni del degrado
con la lucentezza utopica del senso
le interrogo
per recuperare lo splendore
del miracolo che le ha originate
le contemplo
galleggiare sopra la superficie
anonima della mia vita
parole
- barriere gloriose
che si oppongono alla deriva
delle mie giornate offuscate dalla pena,
dalla confusione urlata
- evocanti traguardi possibili
di tenerezze
e umana armonia condivisa.
Guarisco assieme a loro talvolta
dalla durezza degli intralci
su cui inciampo
sovente
con dolorosa sorpresa.
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