Pubblicato il 04/02/2016 16:11:34
Ti offrii i petali dei miei verdi anni, dispersi nel vento dopo la tempesta.
Mi donasti i frutti del tuo autunno d'oro. Al termine della tormenta il ricordo di noi campeggia e in vivida dolcezza mi resta.
Era un ottobre fra serene colline e Firenze scintillava nei colori miti e puri dell'amore che ci portarono in una superba campagna verso Siena.
Ci accolse festosa una sinfonia di ulivi al vento e di cipressi ordinati in filari. Era l'incanto agreste della Toscana o forse soltanto la carezza dei tuoi occhi cari.
Sorridimi, poeta. In un esilio lungo una vita mitiga nel silenzio la pena. Regalami un tramonto fiorentino senza pari, uno scorcio d'Appennino. Resta come allora nel mio sogno bambino.
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