Pubblicato il 21/06/2016 13:01:47
Stanislav Evgrafovič Petrov Il 26 settembre 1983 il tenente colonnello Stanislav Petrov identificò un falso allarme missilistico, evitando così di attivare la procedura di reazione sovietica che avrebbe innescato la guerra nucleare con gli Stati Uniti.
Forse non sarebbe scoppiata la Terza Guerra Mondiale, forse Mosca non avrebbe replicato all’allarme missilistico con centinaia di testate nucleari, forse il mondo non sarebbe finito il 26 settembre 1983.
Ma noi non possiamo saperlo e per questo ti acclamo, tenente colonnello Petrov, distante uomo minuto, mentre osservi un cielo d’acciaio nel tuo bilocale Kruscioviano dove il sole non smorza le rughe.
Ti rendo omaggio Petrov, perché nel tuo turno di guardia hai remato in senso inverso contro il sistema che esorta a schiacciare il rosso bottone, a delegare al protocollo la decisione più estrema.
Ti rendo omaggio Petrov, perché dalla tua periferia ci hai ricordato che un uomo può cogliere l’anomalia, mentre un programma informatico può scambiare la rifrazione del sole sulle nuvole stinte per un attacco da una base nemica.
Ti rendo omaggio Petrov il saggio, perché spesso gli eroi più potenti indossano lise divise e vivono come uccellini dimessi all’ombra dei palazzoni, perché il tuo dubbio è lo schivo stoppino che fa capolino nel bunker della cieca obbedienza.
Ti rendo omaggio Petrov, perché chi temporeggia mai uccide un uomo alla schiena.
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