Pubblicato il 14/09/2016 08:49:40
L’orpello di una lacrima contempla sorrisi ancor più vani. Forse acerba è la luna, giovane il mio volto in questa stanza di impetuosi echi. E’ solo l’inverno a parlare a fidarsi di me, lontane distese di attimi mentre il cielo si arrende all’infinita agonia. Fra i rami vermigli l’impazienza della sera, dalla riva immutata pagine di poesia, orizzonti immortali e ritrovo la mia canzone.
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