Pubblicato il 07/10/2016 18:46:08
(Da "La via della seta/e parte II" Ladolfi Editore) M A G G I O IL PARADOSSO DI SCHRÖDINGER a Giovanna
Parole ondeggiano nell’aria come folaghe sul ciglio dello stagno poi nel canneto d’improvviso si scagliano per nidificare
Di chiazze viola si tinge lo sterrato dei penta - bilobati petali dei fiori della malva e cespi di margherite gialle
M’ama - non m’ama … Due piccole dita sfogliano impazienti le corolle M’ama - non m’ama …
Sfrecciano lucertole eccitate arraffando formiche Sul muro un gatto al sole Minuscole lumache sugli sterpi
M’ama - non m’ama … cantilena irremovibile la piccola stringendo fiorellini fra le dita Di falchi neri rombano le piazze
Un treno sferraglia di passaggio Brucia ancora Damasco ? Kabul muore? A Il Cairo s’ammazzano? S’accampa tra le rose un altro maggio …
M’ama - non m’ama … canticchia tremolante la bambina accucciata tra i fiori e giochi di farfalle fra le trecce
Dal cielo le aquile sorvegliano caprioli ipnotizzati sulle rocce Dalla scarpata spiovono ginestre Scroscia dal costone una cascata
M’ama - non m’ama … S’affanna nel conteggio la piccina sommersa ormai dal giallo fino alle ginocchia
Nell’ombra c’è qualcuno che spara o ch’è sparato o arde come torcia nella notte o si torce appeso con il cappio al collo
Avanti e indietro svolazzano le api dai fiori fino al favo Sotto le pietre sbadigliando dal letargo si destano le vipere
Si scuoiano da vive le fochette ? Un colpo secco al collo delle cavie ma talvolta qualcuna sfugge sanguinante alla mannaia
Per te un ibisco rosa - figlia - disperata per la tua imperizia Mistero della luce : brucia e non acceca Damasco che s’offusca
I nostri giorni - petali scanditi ad uno ad uno dalla lontananza - non posso più tacerne ora - con il cuore nel cuore
C’era una volta … C’erano un cane un topo un’oca un passero tre rane In bare di cartone nel freddo della terra li abbiamo sotterrati
Schrödinger dal mantello albicocca pure è da un’altra parte e non sappiamo dove fa le fusa o intuisce catastrofi
E non ci è dato di sapere se è vivo o morto o vivo e morto contemporaneamente … Anche la sua vita è una scatola chiusa impenetrabile
Ora la tua mano sfoglia le foglie dell’acero maestoso del giardino talvolta nella neve tal’altra nella solitudine
Dalla finestra entra un breve sole a carezzare i gatti sulle tue ginocchia oppure s’affaccia uno scoiattolo o ti sbircia una coppia di procioni
Anche i tuoi sogni come rubini blindati in un scrigno danzano fra le nubi e non temono altezze o precipizi
Ma non si priva maggio del maestrale e ancora scuote l’argento degli ulivi e l’erba nuova e le corolle viola e accende granate nelle piazze
Sapessi … ! Come tacerne ? Qui negli slarghi si levano patiboli … C’è grande confusione per le strade di scavi e recinti e di rifacimenti …
Io sfrondo ancora margherite : enumerando ad uno ad uno i petali del tempo che mi resta erro i totali con grande maestria
Senza pudore alle voglie del grembo ancora m’abbandono ? Nella mia bacheca io sono pressoché morta ma pure viva - contemporaneamente
e non m’importa dell’atomo casuale che mi truciderà all’improvviso senza anestesia lasciando solo il cuore a martellare all’infinito
Viviamo a volte vite che non sono nostre - acquistate a due soldi su un banco del mercato e indossate per un giorno solo
Non io - che vivo vivendo la tua vita : come criceti sulla giostra - figlia - nessun abisso o giro sulla ruota le ali ci spaurisce
Nel tempo che s’incurva ancora fioriranno margherite che di giallo tingeranno le tue mani e le tue gambe fino alle ginocchia
Anche di storie come queste altre ce ne saranno : fra calcoli errati tumulti e indecisioni tante resurrezioni come la fenice
Forziere di Bellezza la tua vita fino a quando le dita i petali di un fiore sfoglieranno T’ama - non t’ama - T’ama !
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