La Grande Luna
Trattengo emozioni nell’incontrarti
Per paura che evaporino e sciolgano
La loro densità organolettica
In un rapido volo di farfalla
Quanto dura? Ti domando sempre, ma quando
Ritrovo il pulsare del tempo in una pausa
Dal ronzio del quotidiano,
Molesto come può essere la visita notturna
Di una zanzara a novembre,
Mi apri al ricordo delle trippe di freddi inverni passati
Insieme a mia nonna, a ripercorrere l’ottocento
La vita di mio nonno che mai conobbi,
Viandante scapigliato di un mondo feroce, e tu allora
Mi sorridi con questa tua linea originale di denti bianchi,
Quasi di derivazione india mapuche,
E i tuoi occhi neri bellissimi
Come perle di fiume
Esplodono di speranza nel vedermi felice,
Che mi riveste come a primavera, mentre
Guardo passare la Grande Luna,
Attraversare il cielo simile alla grande nave che solcò l’oceano
Per raggiungere l’Argentina querida.
E sento il grande spirito parlare al nostro cuore
E non posso immaginare il mondo senza cielo
Senza il tuo sorriso che si apre come il sipario
A teatro e mi abbraccia per sempre.
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