Il vento dell’Artico
Emerge ancora il tuo volto
Dal vento che sta cambiando in Artico da Africano
E con queste sfumature di rosa che ritorno alla tua figura
Leggera e allegra di devastante voglia di vivere
E ti vedo su quel ramo dell’albero ormai spoglio
Di capelli inutili
Che guardi curiosa il movimento del Paese
Che ha accolto anche te in questo tuo viaggio
Il parco che ora è quasi pronto e che tu hai solo
Intuito
E la tua passione per la poesia, per il viaggio
Come quella volta che leggesti
Al mio particolare matrimonio,
Il tuo volto che riaffiora dal vento del nord
E che ti fa bella ancora come un fiore
Vedo solo le tue orme piccine
Rimanere nella neve ancora per poco
Vorrei ancora incontrarti lungo questa mia via
Non per un'udienza, ma solo per toccare la tua dolcezza
Adesso che arriva il tempo della rinascita,
Arriva Natale,
E sono stato comunque contento di averti conosciuto
Anche se mi prende la nostalgia, soprattutto
Quando vedo il colore rosa del tramonto che mi parla ancora
Di te, che vivi in quiete , appena mossa da questo vento dell’Artico.
Così scrive il Sufi: nasciamo senza portare nulla, moriamo senza poter
Portare nulla,ed in mezzo, nell'eterno che si ricongiunge nel breve
Battito delle ciglia, litighiamo per possedere qualcosa. Io almeno
Ho consciuto la tua allegria.
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