Profumo di Zagara
Assolutamente pura come il ricordo di albe e tramonti
Di qua e di la luoghi apparentemente distanti
Incomunicabili similmente alla dichiarazione per il fisco
Ma tu scavalchi le paure
E l’essenza di zagara sfavilla di bianco
I tuoi occhi lucenti di commozione
Eravamo a Pantelleria,
Nel sogno mediterraneo
A convertire la nostra precarietà
In una solida sedia di legno
E mentre paghi la bolletta della luce, penso agli altri,
Coloro che mungono le nuvole.
E qui mi rivolgo, all’onda della spiaggia
E lascio la mia preghiera
Alla forza del mare e ti aspetto
Senza spazientirmi per i tuoi ritardi
E poi in casa rilassati, come un giardino in fiore
Accogli i miei doni
E vieni insieme a me a guardare lo spettacolo del tramonto, mentre
Accarezzo lentamente la tua mano quasi coperta di rugiada,
E ti vorrei parlare come il flauto,
Rassicurare come la voce del violino,
Dirti che cio’ che conta siamo alla fine noi due
E finalmente respirare la stessa aria
Dallo stesso cuore.
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