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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

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Discernimento degli spiriti

di Adielle
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Pubblicato il 06/12/2016 02:24:39

La fretta spettrale della nave della morte nel Nosferatu di Murnau.

Pochi topi tutti in un una volta seminano la peste 

espressionismo tedesco, mi dice un mio amico con un miao.

Mi fa riflettere.

Quando ho perso il controllo ho spaventato qualcuno?

Io me per primo.

O venisse da fuori quel lato oscuro?

E' la materia che mi infetta.

Ma non tutta.

Anche se il veleno è in ogni cosa.

A Venezia inventano il vetro e lo soffiano.

Anche adesso puoi guardarmi attraverso

ma lascia stare, per favore, i miei pensieri

se mi frantumi e vado in pezzi, finalmente mi conosco

di che cosa sono fatto. Come twitta una ex, prendendolo a Lapo

Come le donne che possono pensare più cose e farle simultaneamente

lo schizofrenico vampirizza se stesso.

Ma lo scrivo e non lo dico. Non ne ho il talento.

Non entro in classifica nemmeno per malattia.

Se ne sta in disparte il nullafacente,

con le vene aperte si lascia mantenere. 

E la corrente mi porta dove vuole

Dalla terza alla prima persona singolare narrante.

Una stupefacenza ignorante, senza memoria e di natura corrotta.

Un grasso troglodita della vanga.

Una bestia, uno zappatore, senza offesa, un bifolco

ma non voglio guastare questa parvenza di buon umore.

Che è meglio godersela la vita non fa una piega

su qualsiasi superficie tu lo scriva

nonosatante torneremo un'altra volta 

fino a quando non ci ricorderemo ognuna delle nostre precedenti vite

e la prima e l'ultima

poi parliamo con Dio che ci mostra ogni cosa  

poi passiamo il tempo a inventarcene delle altre

poi studiamo il modo di realizzarle

poi le realizziamo

poi le studiamo sul campo

poi andiamo dove vogliamo, avanti e indietro nel tempo

e cambiamo il futuro ed esistiamo di nuovo

per no-stal-gia.

"La memoria si perde facilmente" e la seconda parte non me la ricordo

era tipo "e si usa a fatica".

Sempilificando il concetto per capirlo

perdo definizione e non sono sicuro di aver capito

quello che avrei dovuto capire, così spesso capisco

quello che voglio capire, senza fare lo sforzo di capire

quello che sarei in grado di capire.

Quando si dice "per me la vita è un libro aperto"

hai capito che è un libro, sapresti pure leggere

se conoscessi la lingua.

La compostezza della metafora è sconvolgente

La compostezza della metafora, è sconvolgente.

La compostezza della metafora. E' sconvolgente

La compostezza della metafora.

E' sconvolgente.

Ecco, adesso recita.

Con particolare attenzione al verso corrente.

Minacciandoti di ricorrere ai punti esclamativi.

Se non ti sei rotto le palle,

ché poi era una prova per vedere se saresti stato pronto a questo:

hai trecento euro da prestarmi?

Ho finito le dosi per andare in convento, le notti a puttane e champagne.

Idrolitina e coloranti, festeggiando la mezzanotte in anticipo

ogni ultimo dell' anno.  Con la coda tra le chiappe e le vene di cristallo.

Cane, evocando gambe lisce più avanti

d' accarezzare fino all' inguine femminile.

Rafforzativo che desta qualche sospetto di sessualità.

Fossa iliaca, oh corrispettivo caudale dell' ascella!

La vita è bella, la dolce vita, la grande bellezza.

Uno spazio piccolo, incontaminato, dove essere felici, almeno per poco.

Scrivere, senza pensarci troppo.

Vi voglio portare in un posto, anche se nessuno ci vuole venire

e mi perdo per strada.

Se ci saremo persi, ognuno dei pochi, potrà dire che è stata colpa mia.

A casa degli amici a mostrare fieramente scarpe nuove di dubbia fattura

da trentanove euro e novantanove

"ma che belle scarpe di merda d' altura"

e giù a ridere sugli immondi paponi.

Oppure alla finestra di casa mia, si vedono il mare e la montagna

nella stessa aurora che si scalda in alba,

quella luce rossa del mattino

con le nuvole possenti e le cime rigogliose con la neve

a spartirsi i compiti e il destino.

Il latte caldo, la tazza ed il cucchiaio preferiti

il caffè per mia mamma

la convivenza che mi conserva bambino.

Inappetibile per la fascia delle adulte, delle giovani donne.

Le immature, le irrisolte e quelle che vogliano riversare su di me 

il loro istinto materno, potrebbero sopportarmi

con alterne fortune e una condanna a restare quello che sono.

Solo mi evito ulteriori fastidi.

Come un saggio ma d' impotenze.

Oppure andiamo ad adottare il cane e il gatto

che mi faranno da guardie del corpo, tutori e segretari di partito

dopo che sarò morto l'ennesima volta

al capezzale di mia madre senza più vita.

Ma tutto si trasforma, si tutto si trasforma

e diventerà insegnante d' italiano su quel pianeta

che mio padre è andato ad esplorare prima

in cerca di analfabeti.

Quanti giri fa una botte e un colpo alla botte e uno al cerchio.

Come se la sapessi lunga ma non la sapessi raccontare

questa vita che mi scorre dai tendini alle parole.

Dio perdonami se sono così superbo da desiderare 

discernimento degli spiriti.

Magari un milione di euro sarebbe più consono alla bisogna.

 A caccia di crediti senza fare prigionieri

lasciare a terra i feriti.

 

 


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