Pubblicato il 10/02/2017 21:41:35
Restare svegli
Dio (o la polvere smossa) abbia pietà di coloro che non sono mai stati svegli sotto un semaforo spento o seduti sugli scalini sconfitti di un’autorimessa del secolo scorso, aspettando per tutta la notte il parto cesareo di una comparsa, la linea confusa di un volto adorato sbucato dietro la pensilina dei bus.
I titolisti continuano a scrivere sulla sabbia delle clessidre che tutto è un nulla casuale, ma chi è rimasto sveglio ad aspettare l’essere amato lungo la bisettrice dell’alba e ha sofferto l’umido dei tergicristalli inamovibili, il rancio dei cantastorie ubriachi, il fantasma arancione dei netturbini, senza battere ciglio, senza ripiegare le spalle nel doppiopetto della ragione, può aggiungere una sillaba aliena all’alfabeto della scomparsa.
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