Pubblicato il 27/04/2017 08:12:27
Ti scrivo da questa primavera acerba e mutevole come il battere del vento. Le foglie mormorano, riempiono ogni fessura attraverso cui si mostrava ieri il cielo bianco dell'inverno. È un passato così vicino eppure sembra già lontano, scivolato via con il freddo. Ora di bordura in bordura viole, trifogli e margherite. Il sole al tramonto combina la sua luce sulle cose e sul ricordo di noi due. Vedo dileguarsi il giorno mentre il cielo scolora lentamente per trattenere, come la memoria, l’ultimo bagliore dello sguardo.
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