La pannocchia di granturco
Quando sollevo lo sguardo dalla carta sul tavolo
Mi permeano le sottili labbra del tuo sorriso
Così forti nell’affrontare
Il senso del dovere
Sempre piu’ raro nel mondo umano
Si tira il freno per risparmiarsi
Per una solidarietà concessa alla legge del sangue
A una sorella, a uno zio,
Dovremmo imparare dai cani
Ad amare per sempre
Ed allora ritrovo nel tuo viso
Una luna buona e bella
Come una pannocchia di granturco
Buona per il pane di noi poveri
La polenta magica
Di mais antico.
Nessuno piu’ seminava mais per polenta
Quando nessuno seminava piu’ amore
Nella nostra casa solo ombre
Dentro il cuore
Come se la vita fosse fatta , i figli, di promesse mancate ai
Contadini
Dietro il campo di granturco che sa di casa nostra.
E mi identifico con questa terra
In questo tuo sorriso paradigmatico
Nel sole che riscalda
Una imperfetta destinazione di vita.
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