Un guscio di noce la chiesa
di pergamena il parroco
a ghirigori le facce erose dal tempo
fiaccole i bambini assiepati
prossimi all’ingresso in un altrove.
Ma qui si sta caldi
nella galassia dell’incenso
aggrappati al tappeto volante
a sorvolare un eden promettente.
Non fa male sognare distante
sciogliere ossa sangue e timore
e far lievitare la mente
in una nube fastosa
nella nenia azzurrina dell’orazione.
Anche le candele si giurano
pronte a vogare in onde
fragranti e felici far luce.
Se è un terno al lotto l’uscita
dalla cerchia stretta dei monti
e il salto attanaglia la gola
scommetto sul primo che osa la soglia.
Scommetto sull’aroma della partenza
appesa agli sguardi e ai silenzi
di lampanti fanali.
Accesa d’ardore mi arrendo
all’effluvio che sale sontuoso.
Mi arrendo alla mongolfiera che loda
in volo l’oceanoincenso.
( Il profumo del tempo - Antologia proustiana 2017)
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