Il tuo nome è Malala, Yousafzai,
nome impegnativo da pasionaria pashtun,
da Giovanna D’Arco afghana,
su una ragazzina di quattordici anni,
studentessa nella regione pakistana di Swat.
Il tuo nome è Malala, Yousafzai,
scoppia, rumoroso, come il proiettile
di un kalashnikov infilato nel tuo cervello,
a quattordici anni, rivendicazione,
da barbudos difensori della shari’a,
di talebani repressi (dall’invasione occidentale).
Il tuo nome è Malala, Yousafzai,
desideravi fare il medico, una vocazione,
combatterai, tra vita e non-vita, negli ospedali di tutto il mondo,
simbolo di una nuova generazione,
«Dov’è Malala?», chiese il tuo aggressore,
e, da te terrorizzato, sparò.
Il tuo nome è Malala, Yousafzai,
continuavi ad andare a scuola
contro un’interpretazione brutale della shari’a,
rinominandoti Gul Makai, sul tuo diario,
mentre talebani decapitavano, a Swat,
innocenti vittime di comportamenti anti-islamici.
Il tuo nome è Malala, Yousafzai,
fiero Fiordaliso dello Swat.
[Qui gli austriaci sono più severi dei Borboni, 2015]
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Ivan Pozzoni, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.