Qua!QUA!QUA!
Adesso voglio dedicare
un'ode satirica ,
al mio grande Papà,
sessantacinquenne,
pensionato statale,
che tutto il giorno
seduto,
o quasi se ne sta!
EI FU
Nacque ad AIAI
tant'anni fa
ed infatti
parecchi guai
incontrarono
coloro che gli stettero vicino.
Il mio papà,
sempre depresso,
è diventato un brontolone,
fracassone,
quando starnutisce
sembra un pachiderma
che barrisce,
inoltre è anche lunatico e musone,
è proprio comeun bambino capriccioso...
che vuol attirare su di sè
l'attenzione
ed io così lo tratto, con spirito giocondo,
dicendogli di raccontarmi la sua vitsa,
per farne un poema,
e continuo a fare la scema...
ad un certo punto,
aggiunge che si è trasferito a Faè
comune di Annone veneto
e ne parla proprio come un bebè!
Mastica le paroleù
arrotola la lingua,
con la bocca tutta aperta,
sembra proprio una coperta per le sue manchevolezze
mentre , mi sento
UN GRAN TENERO, DENTRO,
avverto che in questo deserto di umanità
SCONQUASSATA
SIAMO ANIME
di estrema precarietà
e la Pietas
nuovamente mi assale:TI VOGLIO BENE, Papà,
anche se vederti così mi fa
TANTO MALE
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