Hai parlato del dolore come si parla di un reietto,
un ospite infelice dal triste destino per il quale,
dicevi, non vale la pena di perdere tempo;
eppure il dolore è poca cosa se penso
ai morsi profondi della solitudine, che a volte, soffrire,
sembra un sorso d'aceto ma pur sempre migliore
di quell'arsura del cuore che non ha neppure una croce
e nessun ladro a tenerle compagnia. E come un ladro
il dolore ti arriva alle spalle e spudorato
ti fa sentire ancora vivo.
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