Lascia che il tuo inconscio sia un flusso
non uno stagno ma un fiume, un mare piuttosto
lascia che l' energia, cambia artiglieria
mi suggerisce l' amico spericolato
ma io non quadro
il cerchio degli addii se non per un' ultima ragione, disperata
fusa in un combustibile che possa ardere
insieme agli eroi, amichevoli di strada
due polmoni, venti sigarette e il tempo di morire a questa stagione,
trascinando all' infinito il giudizio definitivo su ciò che è bene
e ciò che è male, come in un gioco di coppie
che non sanno dirsi addio, nonostante la voglia di essere liberate.
Le une, dalle altre, condotte, finalmente ad un' eterna giovinezza
che duri almeno fino al prossimo abbandono.
Oppure tenersi per mano, Penelopi, nel cielo azzurro.
Considerando del mare persino il ritorno e le onde confuse.
Se mi raggiungi e io non ci sono, non perderti d' animo.
Ancora non so far di conto. Bene e male. Due parole.
Infatti coltivo deliri, come fiori in campi di sterminio.
Cogliendoli uno ad uno certi petali appassiti
che mi ricordano d' esser vivo.
Protetto da un filo spinato.
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