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Qua si modò

di Adielle
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Pubblicato il 28/07/2018 07:56:15

 

 

Se ci si ancora a percezioni alterate quali unici mezzi di conquista

dello spazio circostante, non è scontato che tutto quadri

e le distanze tra un punto e un altro possono variare 

in base a ciò che immagini.

Io, per esempio, ti penso lontanissima ma ti sento dietro l'angolo,

quando mi ricordo di averti vista che svoltavi, per non salutarmi,

l'ultima volta che c'incontrammo

mentre prima quasi mi venivi addosso.

Che il mio sforzo era di evitare l'urto oppure toccarti piano,

per lasciarci poi di nuovo, con la voglia di entrare in contatto.

Righe rotte e piccole consegne da via lattea.

Che le mani facciano cose puoi ben dirlo

ma a parole consolate dalla lingua

e che il vento consumi certe anime dannate sta scritto in calce

su ogni commedia che sia divina per diritto di nascita o buonuscita.

A stelle rivedute e corrette, mattutine.

Se m'insegnasti a viaggiare, fui passeggero

 se m'insegnasti a cantare stonai per gioco

   se m'insegnasti a pregare pregai davvero

di esserti prigioniero tutto il tempo necessario

a redimermi dal peccarti.

Libertà cui mi arrendo, portato in catene

al cospetto del tuo seno scoperto.

Resoconto, questo, di una presa di coscienza orfana, suo malgrado,

di un corredo simultaneo di dati di fatto 

che non siano soltanto nuove forme d'abbandono.

Quasimodo, quasi umano, quasi a modo per una degna sepoltura,

sotto le macerie della cattedrale che t'innalzai

senza far di conto alcuno, con l'attenuante generica

della circonvenzione d'incapace, che fui,

di difendermi da quello che provai, per te,

sull'altare imbandito dei tuoi atomi.

Capelli sfrenati a vento, cordure di corallo, occhi d'affogarci dentro

superata la barriera tropicale, seni

per issarsi fuori dalle sabbie mobili del tuo ventre,

a denti stretti a trattenere parole d'amore nelle vene,

la cui portata massima è la vita tutta intera, dalla nascita

alla definitiva resurrezione, in tutte le dimensioni correlate

fin dove il sangue venga versato.

Perchè l'atto di seduzione è stata pratica incandescente

di lingua fuori orario. Per cui sapemmo dirci e non dirci

tutto e il contario di tutto a tele spiegate.

Un nulla di fatto che ancora mi sale al cervello.

Strumento tautologico per una comprensione primaria.

Dal cuore, bandito dal contesto, una volta infranto in stato di grazia.

 

 

 


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