Armando Bettozzi
Da…piccoli
(a Lisa)
Quand’eri piccola e pur’io lo ero
e smog e stress non assorbiva ancora
la nostra pelle tesa e levigata
e ogn’idea non era sì inquinata
ed ogni ora ancor durava un’ora,
ed era tutto – almeno un po’ – più vero,
ci crescevano giorni oramai rari -
che si empivano d’api e di farfalle,
e il pettinino, portavamo in tasca…
E in giro sapevamo d’ogni frasca
pel giorno e per la sera, e giacca o scialle
dall’umido del prato eran ripari.
Ricco d’amor, seppur per altro avaro
era a quel tempo il viver quotidiano,
ma nel suo dar di meno di più dava…
E prender due piccioni co’ una fava
significava allor darci una mano
tra noi e ognuno che avevamo caro.
Intorno a noi sbocciavan come fiori,
le ore…i giorni…gli anni…sempre freschi…
e la fortuna era stare insieme,
sentir che l’un per l’altro è lì che freme…
dividerci tutto…Vividi affreschi,
or più preziosi…qual rari decori.
Armando Bettozzi
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