Un dì, come zeffiro d’estate va
sereno, a spirar sulle alte salsedini
palme, tendo la pasqua al petto che sa
vibrar fra steli, corolle e dolci pollini.
Il padre or sol, se di puro valore,
sa volgere verso ronzini alati
le boreali aurore dello stupore
assiepato nel ventre dei desiati.
Vagan per mari e monti i miei pensieri,
sull’orme di donzelle e fanti aitanti
che danzan il tempo dei cavalieri,
sì rudi, ma valorosi, proni ai gemiti
tormenti di avidi re, mesti amanti,
in gentil petto, d’eroismi esiti.
Metro: Sonetto (schema: ABAB, CDCD, EFE, GFG)
Luglio 2009
FINALISTA - 29^ Ed. Concorso Nazionale 'Giuseppe Gioacchino Belli' - Roma - anno 2017
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