La giornata della morte
Mi sei passata accanto in questo giorno d’estate
Diverse volte
Mi hai ricordato amici e compagni quotidiani
Zii e nonni che, come me, hanno camminato
La terra
Mi hai ricordato di parole come solidarietà,
Come pace, accoglienza.
In pancia di questa assente modernità
Scie blasfeme di moto d’acqua
Mentre muore anche il pianeta
Soffocato da noi stessi
E così mi ritorna alle labbra
Mentre mi risveglio umido di sudore
Una parola che mai muore, mamma.
Mi dispiace che casa mia non sia
Piu’ così accogliente
Mi dispiace non avere i dieci euro
Per portarti un fiore
Mi dispiace di questa gente
Che sono molti di noi padri
Dell’arrogante ignoranza di questi toni
Chissà se ci incontreremo di nuovo
Mamma, liberi da questo caos
Che chiamiamo vita.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Carlo Rossi, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.