Pubblicato il 26/04/2011 20:07:41
Trillava alla stazione la campanella d’argento…. Cristallino il suono si perdeva nel vento.
Sul primo binario la carrozza attendeva memore come una donna abbandonata nel palpito di malincuore.
Il treno sotto il sole T’accolse solitario.
Le mie mani tremanti avviluppate dai fili di seta del rimpianto le ultime, sussurrate parole….
Il meriggio del volger d’aprile assolato fermava nella Memoria l’istantanea in bianco e nero del nostro commiato.
Un bacio disperato fragrante di tristezza, nella cornice rampicante del glicine il fiore.
Il rivo desolato delle mie lacrime, le tue nel cuor di poeta celate, le mie meste domande senza risposte nel libro senza epilogo del’amore trai petali della tristezza riposte….
Abbagliava il cielo azzurro nel pomeriggio di tersa vividezza….
Affrettato l’abbraccio all’ombra della pensilina, logorata dalla ruggine, l’anima mia ferita dalla solitudine.
Ecco di nuovo il trillo della campanella argentina.
Mesto il tuo incedere solitario, ti guardavo andar via dal fondo calcinoso del binario, mia rondine dileguata nel cielo senza tregua della nostalgia.
Il treno già in movimento, nel fischio del mio rimpianto le tue ultime amorevoli parole disperse come poesie al vento.
Dal finestrino la carezza del tuo saluto riprendevo malinconica ombra disincantata la via tortuosa del dolente esilio muto.
Ti strappava al mio abbraccio il treno in corsa sempre più lontano, alabastrina, protettiva e dolce, levata in saluto la tua mano.
Soltanto l’occhieggiare dei rossi fanali il conforto del Ricordo d’indimenticabili giorni celestiali.
Laghi di libertà i tuoi occhi chiari, i tuoi sguardi le mie dispiegate ali…
Dal fondo del binario io ed il fedele biondo compagno dagli occhi mesti a tinger di nostalgia il giorno solitario come perduti fiori campestri.
Ed alla stazione anonima di confine nell’assolo di solitudine per tutti i giorni in bianco e nero della mia vita Ti attenderò sempre….
…Mia sospirata, anelata, diletta rosa di settembre.
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