Pubblicato il 29/04/2011 20:00:35
Schiudono mesti le fresche corolle i bei giaggioli in fiore.
Soave rifugio ai tormenti gli agresti sentieri, boschivo rifugio alla tormenta implacabile del dolore.
Le primavere sognate di ieri le radiose estati fugaci dissolte nel volo di storni cinerei dai voli neri.
Gli interminabili inverni quotidiani il cuore ghermito dalla Memoria dagli artigli feroci, ferite dal ghiaccio perenne del disincanto assiderate, reduci mani.
E il cielo risplende Di silvestri canti, di luci, di cinguettanti voci….
Dileguati nella cenere del Tempo irripetibili istanti, travolti dalla piena del divenire...
Addormentarsi, sognare, immemori del tormentoso soffrire.
Ed eccoli nostalgici i solitari giaggioli in tripudio zaffiro di sbocciato splendore, fioriscono in cromatico giubilo, sfidando dell’esistenziale tempesta l’urlo ed il sibilo.
E fugge lo sguardo di malinconia ai verdi monti, alla silvestre via.
Rondini i miei inquieti occhi esuli a cercare orizzonti dissolti e rimpianti voli.
Come petali nel vento di nostalgia perduti languono i mesti giaggioli dalla pioggia rovinati e caduti.
Tarpate ali di mesti usignoli, soffocati i melodiosi canti in silenzi grevi di morte, desolatamente muti.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Marina Pacifici, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|