Pubblicato il 08/06/2011 15:15:38
E ancora la Memoria dell’ orrore e dell’incredulità il filo dei ricordi all’ arcolaio della tenebra dipana.
Le quattro piume del disonore tributo severo della sorte al turpe traditore,
che per un fiorino vendette il sole sospese la morale impiccandola ad un tiglio.
Annegò la Verità deturpando la Pietà nella piena psicotica di false parole nel labirinto d’evanescenti rime.
Prigioniera nel dedalo della Rimembranza crudele del bestiale Minotauro dalle umane sembianze, il sorriso suo arsenico e fiele, il passo ferale incombe nelle regali stanze.
Cosa resta di me, nel pianto d’aurora di porpora? Petali d’un giglio per efferato gioco strappati, dispersi alla tramontana.
Sorrisi nivei d’un tempo innocente perduto, il sospiro soffocato nel rantolo d’agonia dal ghigno dissoluto della maschera oscena d’ipocrisia.
Soltanto i lupi in sguardo d’argento nella notte veglieranno il mio cammino, libero da dubbi e tormento.
La luna velerà di nubi Il mesto sguardo e veloce come folgore scoccherò della Nemesi l’infuocato dardo.
Il vento gemerà cantando le gesta. Il coraggio audace d’una donna oltre il feroce assedio vittorioso, resistente ed imperituro resta.
Sarò Brunilde dall’argentea armatura, cavalcherò indomita la folgore nella sconfinata radura.
Il mormorio delle fronde, lo scintillio del fiume in impetuose onde saranno i compagni del solitario andare.
Dal Palazzo della Menzogna nel giardino dell’inverecondia il vile tiranno andrò a spodestare, l’arrogante e cinico suo ghigno alla gogna.
La tramontana sarà vestale della silente ora nel compiersi del fatale epilogo.
Nessun grido, tacerà anche del gheppio il volo.
Il cuore di tenebra della notte s’illuminerà del bagliore implacabile della Katana.
E cadrà il sangue laido ed immondo dell’usurpatore, in cenere dileguerà la Memoria.
L’oltraggio e l’orrore s’assopiranno nel sacro fuoco purificatore sull’ara implacabile della Nemesi.
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