Pubblicato il 15/06/2011 15:39:59
Cenere dei sogni sulle rovine degli anni andati, il volo dei desideri dalla realtà contro il filo spinato d’ogni giorno di prigionia folgorato.
E mi ritrovo ai piedi del tempio sperduto,ù Dolente vestale Unica, dimenticata custode Del canto d’un passato ammutolito.
Il gorgheggio del nostalgico usignolo nella sera dal vento del feroce divenire dilaniato.
I miei occhi mesti, di lacrime ingemmati all’ombra d’opale dei candidi ciliegi in fiore nello stormire del vento.
Al mio fianco La katana dell’onore, il kimono della purezza d’un giglio.
Il cuore ferito Abbaglia nel turbine di fiocco di neve.
E l’anima fremente in fiamme, con ali di fuoco vola via lieve.
I miei passi d’ardente frenesia sulle spiagge deserte della mia solitudine, la rabbia, il disincanto, lo sconcerto senza più parole.
Le emozioni, nel silenzio, sussurrano e gridano da sole.
Lontane A distanza siderale le stagioni D’appassite viole Inaridite nella siccità dell’indifferenza.
Una vita nell’attesa nel segno dell’assenza al pendolo della Memoria sospesa.
Inesorabili, fugaci i minuti il fatale conto alla rovescia, del rimpianto bruciante lacrime di fuoco e di magma la devastante scia.
Impossibile la fuga, preclusa ogni via.
Fra le macerie del passato scalza cammino sulle braci d’attimi vissuti.
I miei occhi tristi, disincantati, muti rincorrendo invano gli aquiloni fugaci dei nostri giorni perduti dileguati ad irraggiungibile distanza.
Soltanto una donna oltre la scogliera tra le fiamme dei ricordi resta sola
nella pioggia d’autunno, in fondo al viale degli amori perduti nell’andante malinconico della sera.
Stille di vivido rimpianto, l’ultimo grido delle rondini voce tremula d’elegiaco pianto.
L’incedere della donna oltre il ponte, le sguardo perso all’orizzonte.
La strada lucida d’inquietudine, l’ultimo treno verso il domani già in partenza, l’eco grave dei passi d’una inesorabile solitudine….
….Dissolvenza.
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