Pubblicato il 29/07/2011 10:04:35
Rosso brillante di Montalcino a stemperare nostalgia eco di perduti passi di chi non cammina più a noi vicino in bianco e nero di solitudine nel grigio mattino.
La tristezza d’infinite sere annega il rimpianto nella nebbia della memoria in fondo al bicchiere d’inquietudine.
S’annullano distanze s’annegano disincanto e malinconia nel canto desolato del calice.
Ci siamo persi nel gioco degli specchi a cercarsi invano i nostri occhi.
E ora amaro più dell’assenzio l’ultimo bicchiere di Chianti.
Mi perdo nell’abbraccio del tuo silenzio.
Nel mare di solitudine colmo il calice della tristezza delle nostre sere.
Eccoci: infinitamente vicini e inesorabilmente distanti.
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