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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Questo è ora


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Pubblicato il 17/04/2017 12:00:00

 

a Muhammad 'Abbud con tutti i suoi nomi

 

Quale elegia

se il tuo corpo è lancia

e le sue ali stormo?

 

È sangue marino

non chiudere i balconi

è mattino zelante

che bussa alle celle.

 

Un torrente di cavalli corre

in direzione del cuore

la notte stende i suoi bianchi sudari

è acqua l'essenza di questo miraggio

e nel suo sangue trabocca un astro

e campi di grano senza fine

e mani di condivisione.

 

Portatelo nel domani come palma

leggete la sua fecondità

è lui il libro della pioggia tanto atteso.

Primo dei cammelli, che cosa scorterai

se il suo corpo è fiume in cui scorre

se il suo corpo è strada nel paese

la terra inizia da una strada

il mare da un'onda

i cieli dalla stella polare

questo è ora

il suo specchio non ha orizzonte

i suoi larghi occhi

si allargano.

 

Pianura, torna quella che eri

passa in paese nelle vesti dell'ucciso.

Un meteorite devia dalla nostra galassia

e l'arco di trionfo si inchina ai suoi piedi

lo bagna del candore dei gabbiani

che tante volte hanno detto:

le sue intenzioni sono le nostre ali

e sono volati.

Le studentesse gli hanno detto:

salve

e alle studentesse ha teso la mano

offrendo nastri rossi

dalla bandiera che indossava

e loro sono volate.

Bussa alla porta il vento del nord

bussa il giornale

il postino

le mani di madre e compagni

e lui è volato

ma è ancora pigiato in mezzo a noi

leggete un corpo coperto di ferite

ogni ferita è un comunicato.

 

 

 

[ da Il luogo stretto, nottetempo - traduzione di Elena Chiti ]

 

 


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