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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Erano tutti lì


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Pubblicato il 10/07/2017 12:00:00

 

In memoria

 

 

*

 

 

 Erano tutti lì, gli Interessati. Nello studio di Hallward, naturally: che, almeno a dar retta a certe incerte scritture, "era impregnato dell'intenso profumo delle rose, e quando la leggera brezza estiva frusciava tra gli alberi del giardino, fluiva dal vano dell'entrata il greve odore dei lillà o il più delicato profumo dell'eglantina". E c'era, altrettanto naturally, il divano coperto di gualdrappe persiane, lo splendore dei fiori dell'avorno, l'ombra fantastica di un uccello in volo, il cupo ronzìo delle api che giungeva dalla finestra, il fumo delle sigarette pesantemente oppiate di Lord Wotton... Un'atmosfera solenne e frivola, per una situazione frivola e atroce.

 

[ da Capricci a calco ]

 

 

*

 

 

Cose persone comunismo grattachecche

 

 

     ci sono cose & persone ci sono & pensieri & progetti

avvolti dalla stessa vitrea solitudine dei chioschi

di grattachecche sui lungotevere in inverno. muoiono

anche i grandi poeti, la legge del menga non fa sconti

neppure al padreterno afflitto da certi fastidiosi raffreddori

& intanto mentre lui si ingozza di aspirine

 

     da un meridiano all’altro la terra è tutto un rumore

il frastuono delle vuvuzelas in sudafrica sembra

un’eco in codice per il baccano di gola dei gabbiani

che ormai vanno a caccia non più di pesci ma di topi

qui nella città eterna che gioca a nascondino con se stessa

 

     le finte risse dei reality hanno lo stesso tasso di menzogna

dei dibattiti in parlamento. la stanchezza somiglia all’energia.

l’energia somiglia a un accesso di delirium tremens.

 

     essere (o voler essere) comunisti oggi - ank’ora! ank’ora (!)

totalmente disancorati come siamo da pressoché tutto

vuol dire (anche & ancora) farsi carico di quella totalità

priva di fessure storia tremenda incancellabile di quella

 

     bestia zoppa che si è chiamata appunto incautamente

Comunismo – rompendone la continuità lacerandone

il senso comune la vulgata la cecità fideistica senza una stilla

di pentimento ma con tutta la possibile impossibile

 

     freddezza analitica dentro quest’onda che non presenta mai

nessuna anomalia nell’immane flusso di morte sorridente

che si chiama ank’ora ank’ora Capitalismo eccetera

magari anche guardando l’avviso attaccato a quel tronco

 

     d’acacia in cui sotto al fotocolor del quadrupede si chiede

aiuto per il ritrovamento di un “dolcissimo volpino

microchippato” – e di lì a poco il tg parla di massacri

& di festini di stupri di glamour cinematografico di contratti

tipo garrota foderata di velluto (Pomigliano & altrove)

 

     con la stessa inflessione di voce lo stesso tono caucciù

di fronte alle cose alle persone al gratta&vinci vinci&gratta.

 

     tu corri sui tuoi tacchi a spillo dici ridendo che sei più brava

di un saltatore in alto cubano o di un airone. io muoio.

 

16 giugno 2010

 

 

*

 

 

Niagara

 

 

snobbando schifiltoso gli swieback adamo bevve la cicuta 
senza coloranti in una tazza da caffè 
torta nuziale wagon-lit spepa quella ragazza!
eppure era piena di efelidi a pioggia sulle gote d'amianto 
multos in eo quidem rèpperi vermiculos 
e altro che non risulta dalla registrazione 
disse Anton Leuwenhoek nel 1677 dopo aver analizzato 
al telescopio 
il liquido seminale del papa 
tifando comunque per Comenius nemico mortale di Coppi 
dal limbo dei santi minori

 

                                                                  (almeno così pare(

 

usciti a frotte dagli interstizi dell’arpa 
dei corrotti minoriti parlando di malattie mielate 
sull’ascensore per gli inferi 
ma non direttamente biasimato come superfluo il fatto 
che dagli uman privati parea mosso 
nel rimbalzo dell’idrovolante mal guidato 
la liquerizia tinse tutti di giallo
la paracèntesi ringraziando il paràcleto 
((((((((((in un’orgia di parentesi o di parèsi(((((((((( 
guerra ai palazzi e pace alle capanne 
in Nuova Caledonia piovono testicoli a grappoli

 

                                                                   (almeno così pare(

 

poco gli avanza di vita al fronte degli impiegati statali 
oggi le nemesiache a congresso 
je voudrais de beaux plis pour que ça fasse frou-frou
nelle scritte dei negozi la effe è latitante 
vento ben teso stoffe per l’estate 
foglio di via l’arte di sciogliere enigmi 
la sigaretta le pendeva reticente alle labbra 
segno grazioso di dimestichezza con tigri lupi e altri insetti 
le tribù berbere dei Krumiri ribelli urlando 
mentre il cappello nero vola via nella neve

 

                                                                    (almeno così pare(

 

quante leggende nordiche a Matera 
cavalier vidi mover nè pedoni 
agilità dei sinonimi fondò a Parigi una fabbrica 
ne uscivano tutti a notte inoltrata ubriachi fradici 
assai rinomata la signora assai sciantosa e impudica 
qualcuno sistemò le piastre di forma irregolare 
leggera come fàselo o liburno (ad hoc) 
una statua di legno irta di chiodi 
innalzarono a Berlino in onore di Hindemburg 
facevano alla fin fine una vita semplice patriarcale 
con profumo di muschio di provenienza cinese

 

                                                                     (almeno così pare(

 

tutte aggraziate con tartufi e regaglie 
manipolando piselli fino alla sfinimento 
per le maniche a vento l’ossobuco 
penetrò con la furia di Attila di Pelè di Rocky Marciano 
se la rana avesse i denti 
sotto la sua faccia color barbèra 
in onore di lui per dimostrare l’equivalenza 
nell’irrisolto cimento saussuriano
Chopin scelse il pianoforte o meglio lo subì come ultima chance 
a causa di una costipazione

 

                                                                     (almeno così pare(

 

la nevrotica George rimase a letto ascoltava dei dischi 
dei Rolling-Stones 
c’erano ceneri di pirite e fanghi e camere di piombo 
e anche la luna e altri sconsiderati ammennicoli 
perdutamente sentimentali 
che sconquassano a tutt’oggi molti equilibri psicofisici 
c’era il morbo di Parkinson che aveva attaccato la dame aux camèlias 
a cui avevano asportato l’utero e il resto 
per sospetto carcinoma 
ma gli occhi rimasero molto bistrati e fissavano il nulla 
non rifugiamoci nel traminer o nel silvaner

 

                                                                     (almeno così pare(

 

contro le lesioni cutanee gli eritemi le ulcerazioni 
da corpi radioattivi o altre malinconie inguaribili 
le ghiandole endocrine sono comunque in sciopero 
anche se Monroe con tutta la sua dottrina 
ignorava la sua futura omonimia con la bionda di «Niagara» 
e la mimosa pudica accartoccia ancor oggi le foglie caduche 
al minimo tocco 
e la primavera si beve non dai calici ma dalle vene varicose 
e la stupidità è la scelta più vantaggiosa 
lo sapeva anche Stalin

 

                                                                      (almeno così pare(

 

giudicando i principali responsabili viventi del nazismo 
commuovendosi all’ennesima proiezione privata di «City Lights» 
con accanto il tremante Voroscilov 
lo sapeva da un altro punto di vista 
Grigorij Grigorijevic Orlov favorito di Caterina II 
il quale finì pazzo per distrazione 
occorrono macchine per rinforzare il bordo 
di oggetti di lamiera sottile 
ma il tritone crestato alloggia in confortevoli appartamenti 
il novilunio aggriccia le pieghe dei pantaloni 
fabbricandosi nidi con alghe e saliva 
per cancellare tutte le ombre sulla moquette

 

                                                                     (almeno così pare(

 

CONTRARIAMENTE A QUANTO AVVIENE REALMENTE

 

 

[ da In abisso, Il Ventaglio ]

 


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