Franca Colozzo
- 09/03/2024 18:41:00
[ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]
Questa poesia dellAmbasciatore di Pace, poeta ed amico, Montassir dal Marocco, ci fa riflettere sulla nostra disperata condizione umana in unepoca in cui domina il rumore sulla scena mondiale insieme a guerre e devastazioni. Il poeta si sofferma a contemplate gli aspetti consueti della vita, resi però dolorosi dalla nostra attuale condizione di dipendenza ed assuefazione a tutto ciò che cè di negativo nel mondo. Il suo grido accorato di dolore trova, nella chiusa, una domanda inespressa, a cui lunica risposta è la sua constatazione sullimpossibilità di cambiamento. Mi sembra di intravedere in questa lirica le pennellate del pittore norvegese Edvard Munch che, nel suo "Urlo", esprime langoscia delluomo moderno e la sua incapacità a contrastare eventi drammatici senza scampo e senza soluzione.
|
Franca Colozzo
- 09/03/2024 18:38:00
[ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]
This poem by the Ambassador of Peace, poet, and friend, Montassir from Morocco, makes us reflect on our desperate human condition in an era when noise dominates on the world stage along with wars and devastation. The poet pauses to contemplate the usual aspects of life, which are however made painful by our current condition of dependence and habituation to everything negative in the world. His heartfelt cry of pain finds, in the end, an unexpressed question, to which the only answer is his observation of the impossibility of change. I seem to glimpse in this lyric the brushstrokes of the Norwegian painter Edvard Munch who, in his "Scream", expresses the anguish of modern man and his inability to counteract dramatic events with no escape and no solution.
|