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Commenti al testo di Arcangelo Galante
Dicono
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Arcangelo Galante
- 09/11/2024 12:05:00
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Grazie per essere nuovamente tornata a visionare la riflessiva narrazione sul dolore sorto in conseguenza di esperienze luttuose che, in circostanze di atteggiamenti peculiari e vergognosi di alcune persone, divengono maggiormente spinose. Ho voluto ricordare un iscritto che mentiva spudoratamente nell’essere gravemente vittima di un tumore al cervello, ingannando tutti. Senza generalizzare, tale espediente vergognoso lo collego addirittura ad alcuni sacerdoti, oltremodo superbi, che abbagliano cuori sensibili e generosi, domandando denaro pure quando non sono realmente compromessi nella salute, in maniera grave o mortale. Purtroppo, non sempre è possibile prevedere e capire la vera natura di chi si trova al di là del pannello elettronico, in quanto l’internauta rischia di richiudersi in un “luogo” fatto di parole mute, digitate e non pronunciate. Si può nascondere la propria essenza, benevola o malevola, oltre uno schermo piatto, poiché non si incrociano gli sguardi e i vocaboli non lasciano trapelare emozioni, giacché tutto può essere vero, oppure menzognero. E non vorrei dilungarmi, perché ci sarebbe tanto altro su cui discutere. Si brucia tutto in fretta, si vive di corsa, per un’immediata soddisfazione, senza rendersi conto che, alla fine, non rimane nulla, se non un’ipotesi di vita, poco gustata nella sua pienezza. Venendo a quanto hai scritto, mi trovi d’accordo quando sottolinei come molti si allontanino, quasi intimoriti, e ignorino quella solitudine in cui spesso le persone si trovano, sia nel momento della sofferenza sia dopo. Questo è un aspetto doloroso ma reale, che meriterebbe forse una considerazione più ampia sulla capacità di empatia della nostra società. Riguardo all’aspetto della “richiesta di soldi” che talvolta può emergere in simili contesti, capisco il tuo sdegno. Quando viene strumentalizzato il dolore altrui, si ferisce ulteriormente chi vive già situazioni di vulnerabilità. In questi casi, infatti, servirebbe ancor più rispetto, sensibilità e discrezione. Sereno weekend e a rileggerci presto, a tempo debito.
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Rita Mura
- 09/11/2024 11:21:00
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Sono veramente colpita da ciò che ho letto a commento e rimango rattristata dal sol pensare che si possa arrivare a tanto sul tema dolore. Nella maggior parte delle volte è una parte intima e silenziosa. Sostengo per esperienza che chi vive certe malattie cerca il silenzio e il calore famigliare, non bandisce la malattia ma la vive nel suo frangente intimo. Solo poche cerchie riescono ad entrare in quel dolore perché arriva a chi veramente sente e vuole sentire. Molti scappano quasi spaventati e non si voltano a vivere quella solitudine in cui molti si trovano prima e dopo. Non rientro nel tema richiesta soldi che non dovrebbe mai accadere a misfatto di sensisibili persone. Lo trovo molto offensivo soprattutto se uno non attraversa queste situazioni e per rispetto di chi lotta giorno dopo giorno. Ringraziando per aver posto in risalto episodi che possano verificarsi e auguro un buon proseguimento di giornata.
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Arcangelo Galante
- 08/11/2024 09:20:00
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Torno in questo testo, poco compreso nella specifica dimensione del dolore, che veramente pochissimi restano in grado di esprimere sinceramente, con parole appropriate. Ricordo tempo addietro un utente registratosi in un sito che aveva ingannato tutti affermando di avere poca vita a causa di un tumore al cervello. Tale personaggio si scoprì più tardi essere fittizio. Seppure in seguito cancellò il profilo, aveva suscitato profondo disgusto e intense contraddizioni negli animi sensibili, i quali, ignari della verità, lo sostennero durante la pseudo sofferenza decantata nei testi, squallidamente inventata per attirare l’attenzione pubblica. Arrivando al dunque, senza generalizzare, siamo consapevoli dell’impossibilità di non poter sempre conoscere e fidarsi di chiunque carpisca la buona fede. Gli esempi da porre all’attenzione sarebbero molti, ma aggiungo che se qualcuno dovesse domandare soldi, essendo ammalato o per svariati motivi, ponete estrema attenzione, perché è noto, sin dalla notte dei tempi, che l’abito non fa il monaco. Visto che siamo esseri umani, qualora il dolore di chi crede poterlo addossare a chi gli capita di stare accanto superi l’inganno di chi raggira e poi afferma il contrario, sappiate che le scusanti, poggiate sulle solite manipolazioni psicologiche, crollano dinanzi all’evidenza dei fatti. Ciascuno tragga oculate conclusioni e sviluppi la facoltà di discernimento, davvero indispensabile onde evitare di incappare in situazioni apparentemente veritiere, che invece potrebbero essere state vergognosamente costruite ad arte per sfruttare il buon cuore delle persone.
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Arcangelo Galante
- 29/10/2024 11:20:00
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Grazie per aver espresso l’intensità del dolore e dell’amore, che permeano la perdita, evidenziando come il lutto non sia un semplice passaggio, ma un’esperienza unica e profonda, per chi lo attraversa. Ciascuno di noi lo affronta in una dimensione intima, personale, in cui ogni legame spezzato lascia un’impronta indelebile. Mi ha molto colpito il modo in cui parli di questo cordone spezzato, divenuto il simbolo della connessione, che perdura anche oltre la vita. È vero, spesso il “con…dolore” è solo un atto di presenza esteriore, una forma di rispetto, ma non può cogliere la profondità del vissuto di chi resta. L’amore, come giustamente dici, non si dissolve con l’assenza fisica, anzi, si espande, divenendo una forza sottile ma costante, una luce silenziosa che ci guida nei momenti bui e dà senso al proseguire. Quelle “luci”, sebbene flebili, sono come stelle nel buio, piccoli fari che illuminano la strada, permettendoci di cogliere l’essenza stessa dell’esistenza anche nei momenti più dolorosi. Trovo gratificante la tua riflessione sull’importanza di queste luci, che continuano a donare significato e valore ai nostri gesti quotidiani, ricordandoci il potere dell’amore eterno e dell’intima connessione che trascende il tempo. Concludo la risposta con solidale vicinanza, rivolta al tuo familiare dolore, comprendendone appieno nascita, sviluppo e gli effetti, scaturiti dalla perdita subita. Superfluo aggiungere altro, mi avrai inteso perfettamente. Un cordiale saluto e buona prosecuzione del tuo scrittorio viaggio.
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Rita Mura
- 29/10/2024 07:27:00
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Tutto non sarà mai come prima, questo penso che sia il punto predominante di tutto. Chi attraversa un periodo luttuoso attraversa un proprio dolore, unico, vissuto nella sua intimità e profondità. Ogni caro che ci lascia ed è stato vissuto da noi nella profondità della conoscenza, infinitamente vicino, rimane dentro come un cordone spezzato che porta con sé una parte di noi. Il dolore è personale, unico, vissuto in quel silenzio che poi silenzio non è mai nella nostra sovrastata mente. Il con...dolore che si presenta ai funerali o subito dopo, è posto da persone che osservano il tuo vagare ricercando nelle tue espressioni il tuo sentire che però rimane proprio, chiuso ed incompreso. LAmore permane ed espande col tempo e rivive facendo percepire un unione che va oltre il presente ma che rimarrà eterno. Chi attraversa questo istante di perdita ma soprattutto di dolore che lo ha preceduto capirà e porterà il senso dellesistenza e delle luci che portano un senso al continuare a vivere a valorizzare i gesti. Quelle luci anche se deboli sono piccoli fari che porteranno cuore riflesso in momenti così veloci di vita e a volte troppo dolorosi. Buona giornata Arcangelo.
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