|
« torna indietro |
leggi il testo | scrivi un commento al testo »
Commenti al testo di Arcangelo Galante
Buon tutto
|
|
Arcangelo Galante
- 02/10/2024 17:23:00
[ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]
Comprendo il tuo punto di vista e lo apprezzo, soprattutto per il messaggio di resilienza che trasmette. È vero che il mondo continua a girare e che, nella maggior parte dei casi, le nostre azioni non lasciano un segno immediato o percepibile sugli altri. Tuttavia, quando ci si dedica con passione e impegno a qualcosa, è naturale desiderare un riscontro autentico e rispettoso. Il contributo creativo, specie nella scrittura, nasce spesso da una necessità interiore e condividerlo implica una vulnerabilità che può essere facilmente ferita da commenti superficiali o dalla mancanza di apprezzamento. Detto ciò, sono d’accordo che è importante non farsi abbattere da queste dinamiche. Come hai correttamente sottolineato, ci sono persone che riconoscono e apprezzano la nostra sensibilità, ed è con loro che si può trovare una sintonia più profonda. Continuare a scrivere e offrire il proprio contributo, indipendentemente dalle reazioni altrui, è un atto di libertà e integrità personale. Tuttavia, ignorare del tutto il contesto in cui si opera potrebbe risultare difficile. Forse la vera sfida sta nel bilanciare il bisogno di esprimersi liberamente con la consapevolezza di un pubblico che, per quanto non sempre generoso o leale, fa parte del percorso di crescita di ogni autore. Concludendo, ho sinceramente gradito il tuo suggerimento, senza però dimenticare che, il tempo, non è affatto illimitato per nessuno. Tengo a precisare che non è detto lasci perdere la continuità dello scrivere, ma semplicemente le esternazioni riflessive, in merito alle letture e ai contributi da offrire come mutua condivisione, potrebbero subire pause e saltuari allontanamenti dal web. La realtà che viviamo, oltre lo schermo, merita certamente più attenzioni perché tangibile e maggiormente concreta rispetto a delle potenziali illusioni sempre pronte ad apparire in un commento ricevuto. So che avrai inteso il mio mood, gentile Teresa Cassani, restandoti grato per il didascalico intrattenimento virtuale: ad maiora semper.
|
Commento non visibile perché l'utente è stato bloccato dall'autore
|
Arcangelo Galante
- 02/10/2024 11:31:00
[ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]
Molte grazie, Teresa Cassani, per il commento, al quale rispondo con grandissimo piacere. Ho coltivato la passione per lo scrivere e sempre la serberò come un valore importante, perché rappresenta uno strumento utilissimo all’esternazione del proprio pathos, oltre alla pienezza emotiva che il poetare e il narrare concedono alla mente. Il significato delle parole non può venire sostituto da una mistificazione sentimentale e di empatia artificiale, e purtroppo, a distanza di lungo tempo, mi sono accorto che l’intero tesoro culturale e intimistico acquisito con l’esperienza di un apprendimento, basato sullo scambio con i colleghi di penna, viene gettato nel vuoto da tanti utenti, convertitisi all’uso della AI. Oltretutto, l’aspetto disonesto risiede nel celare tale “marchingegno pensante”, ricevendo elogi immeritati inerenti a un’attività che, ricordiamo, rientra persino nell’arte connessa alla creatività di un testo e di una sua interpretazione di vita, non solo di fantasia, accantonando il riconoscimento di quanti siano fedeli a una comunicazione fissata sulla sincerità inventiva dei testi. Ti renderai conto dell’impossibilità di rendere giustizia alla scrittura genuina, come espressione delle molteplici sfaccettature dell’animo umano e dei ragionamenti operati nell’interscambio, qualora ci si accorga del bluff subito e accettato in modo silente, talvolta esplicito, da parte di internauti, pronti ad applaudire commenti ricevuti da chiunque li generi con l’intelligenza artificiale. L’impegno, la costanza, l’amore e il tempo elargiti nel concedersi al destinatario che accede a una parte del nostro mondo, vengono messi sul medesimo piano di valutazione da coloro che neppure spremono le meningi, nel tentativo di connettersi ai messaggi veicolati dai vocaboli scandagliati, al fine di giungere alla conclusione di un contenuto esternato mediante una pubblicazione. D’altro canto, si sta andando incontro a questa realtà virtuale che aumenta il cyberspazio di falsi contributi scrittori, default, aridi e specialmente orfani di trasporto emotivo verso chiunque intenda farsi conoscere con la farina del suo sacco, impastando un qualunque tema, cedendo in buona fede, nella reciprocità dí una comprensione umana dei contenuti, i quali invece, vengono selezionati da un programma computerizzato, studiato per ingannare le stimolazioni cerebrali che riceviamo durante un dialogo con un utente. Sappiamo tutti l’impatto che la virtualità sta avendo sulla nostra mente e quanto stia modificando abitudini, comportamenti e reazioni emotive dell’uomo, pure a causa di quello che si legge. Perseguire ciò che piace, risulta un lavoro di grande sprone che non andrebbe mai sminuito da una finzione dí commenti scritti a raffica con l’AI, soltanto per aumentare il traffico e la visibilità in un sito. Di fatto, senza generalizzare, il web esalta molti pseudo scrittori e poeti per mezzo di un passaparola che non è detto sia fondato sull’autenticità del loro scrivere, ma nel vedere le esagerate incongruenze di gente esaltata per la modalità di recensire fatta con l’intelligenza artificiale; è la dimostrazione che il campo del coinvolgimento psico emotivo è stato rimpiazzato da un esasperato interesse economico e da una pubblicità di convenienza, creata dall’uso indiscriminato della AI. Seguendo il mio pensiero, ti renderai conto che non vale più la pena sminuire un talento, avendo coscienza di ammettere l’esistenza di validi e ottimi scriventi, seppure l’esistenza del contrario, in un “posto” ammiccante, dove il paradosso è divenuto una regola fissa. Contribuire con tutto se stessi, per il piacere di farlo, è una decisione giusta, importante e che condiziona il nostro tempo prezioso. Ma poi, scoprire che al di là del monitor non esiste un’intesa “umana”, in quanto risponde un cervello elettronico, insomma l’illusione diventa insopportabile. Occorre assorbire l’idea che i siti siano da usare come vetrine, giammai community di realismo letterario o di affiliazione delle emozioni condivise, in quanto essendosi trasformati in particolari social network, pilotati da un gruppo che li alimenta all’interno della navigazione, il riconoscimento delle differenze tra chi usa l’AI e chiunque scriva in modo “tradizionale”, viene inesorabilmente alterato. Svendere le emozioni e i pensieri che hanno formato il nostro vivere individuale e sociale e farle emulare e rispondere dall’IA, significa pubblicamente accettare il furto dell’anima. Con mestizia, l’arte dello scrivere, sta andando in tale direzione, irreversibile ai tanti. Impariamo a rispettarci di più, non abbiamo bisogno di finti commenti ricevuti dall’intelligenza artificiale, privi di interesse alcuno, rivolti alla nostra essenza interiore. La nostra storia, la passione e l’impegno che contraddistinguono un’anima non vanno condivise con chiunque, ma con quanti comprendono virtù e debolezze di un individuo. Meglio rimanere solinghi e sereni, piuttosto che in compagnia dell’alta ipocrisia virtuale. Infine, aggiungo che, la malinconia, è propria di un sensibile animo artistico (in senso lato) che, nel mutare degli eventi attorno, capta il momento di fermarsi, concentrando forze e verbali passioni sanguigne, applicandole in un contesto diverso, nel quale l’emulazione troverà pochissimo terreno fertile, essendo obbligata a guardare gli occhi di chi si incontra. E l’augurio di un “buon tutto” pone una pausa necessaria, ai fini della presenza in alcuni siti, dove, ripeto, bisogna accantonare definitivamente la speranza di credere nella sincerità di parole non proferite dal proprio cuore. Scusami tanto per essermi dilungato, svuotare il sacco con le giuste persone, ogni tanto, fa bene. Cordialmente, saluto.
|
Arcangelo Galante
- 02/10/2024 11:13:00
[ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]
Grazie infinite, Rita Mura, per aver condiviso impressioni, che reputo davvero interessanti. Il commento esprime un profondo legame tra la scrittura e l’anima umana, dove ogni parola è un riflesso di emozioni, dolori e speranze che ci guidano lungo il m cammino. Condivido pienamente l’idea che la scrittura non sia solo un atto creativo, ma anche un dono: una fonte di conforto, forza e riflessione. Attraverso le nostre parole, possiamo dare forma a nuove visioni e speranze, illuminando quei momenti di buio che, inevitabilmente, attraversiamo. Scrivere, ci permette di esplorare parti di noi stessi che forse altrimenti non avremmo mai conosciuto, ed è vero che questo processo ci trasforma in “pensatori” capaci di affrontare la realtà con una consapevolezza più profonda. Anche quando tutto sembra finire, la scrittura rimane, un atto di resistenza e di bellezza che ci invita a non arrenderci, a continuare a creare, a sognare. Essere scrittori è, in fondo, un compito nobile: significa continuare a esistere non solo per sé, ma anche per chi leggerà e troverà nelle nostre parole una fonte di meditazione, compagnia e forse anche di salvezza. Con la speranza che le adamantine parole possano sempre continuare a donarci gioia e ispirazione, romanticamente saluto.
|
Commento non visibile perché l'utente è stato bloccato dall'autore
|
Rita Mura
- 01/10/2024 21:48:00
[ leggi altri commenti di Rita Mura » ]
Il sole scalda e accompagna ogni nostro passo e ogni nostro scritto. Tutto ciò che sfiorano le parole, donano parte di cuore, raccontano dolori, lacrime, sorrisi ma portano con sé forze imprescindibili dalla nostra volontà. Ogni singolo scritto è parte nostra ma è dono creato perché sostegno e sfogo, compagnia e arte, pensiero che sorvola mente e dolore. Tutto ciò che creiamo dona e infonde sogno e speranza, rafforza e rincuora creando una luce verso nuove visioni forse mai pensate ma che reggono al momento e aiutano a oltrepassare il funesto momento che può presentarsi. Questo e altro siamo noi o forse sono pochi come noi...pensatori. Nel pensare che tutto finisce, rimaniamo scrittori e questo dobbiamo continuare ad essere...
|
|