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al testo di Alberto Castrini
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L'agile libretto, di poco più di cento pagine, ti porta subito con con sé, dolcemente come quei fiumi eterni che trasportano i racconti. Il tempo non esiste in queste magnifiche storie. Tutto è silente, in attesa che il rito immutabile si compia solo per noi, attoniti e stupiti. La lettura è aerea, in bilico fra prosa e poesia. Su Tong ti trascina in questo vortice dove tutto è possibile, incapaci di distinguere il quotidiano dal sogno. Tutto accade perché è scritto e può succedere che - nel rito della antica giara nera il moderno studioso venga trascinato nel vortice del passato; - che i nipotini aiutino, in modo sconvolgente, l'anziano nonno a fuggire finalmente con la mitica gru bianca; - che il giovane introverso postino trovi finalmente l'amore che non c'è; - che un angelo distribuisca riso e cerchi inutilmente di raccogliere lacrime in un mondo egoista; - persino che un cacciatore di farfalle scambi il suo destino con un giocatore di weiqi; - oppure che il fantasma delle carte ritagliate entri nel quotidiano per aiutare il protagonista. Tutto questo ed altro succede negli otto brevi racconti Ma più che fantastici si tratta invece di una diversa realtà, sognata.
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