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Fuorismi

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Si sfiora l'assoluto, riflessivo incompiuto

nel tuo incedere per stagni,

ambasciatrice di altri sguardi

che hanno conosciuto le lacrime

nei rimpianti, nei versi di una bibbia

lasciata a prendere i raggi da un comodino.

Nel sole le polveri del mattino

costruiscono castelli invisibili

di una razza diversa rispetto a quella dell'aria

su cui depongono la loro catarsi

e un destino troppo lungo

per essere mandato a memoria tutto intero.

Andare a naufragarsi

con le speranze appuntate sul petto

come piccole medaglie luccicanti

ha un sapore diverso se ci teniamo per mano.

Sono morto a vent'anni e ne ho quasi cento

non chiedo perdono

per aver scartato il regalo prima del tempo.

Concentrato sulla dinamica del non ritorno

ho perso di vista la strada da aggredire

i morsi della fame l'ho barattati

per un tuffo nei tuoi occhi

profondi che non si tocca.

La bocca solo per respirare

è uno spreco che m'hai insegnato per imitazione.

Perchè farsi del male è un'intuizione da capogiro

mi guardo allo specchio e non mi riconosco

e lo chiamo destino.

 

 

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