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al testo di Adielle
Lamalattiachepi�colpiscegliocchil�amoreaprimavista
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Alberga questo falso dio, falso perchè giudice sottratto alla sua stessa legge, un cuore doppio di battiti e carezze, flautolenze allo stridere dei grilli impomatati sulle corone verdine degli alberi di eternit, piscialetto dove il fiume non ha lenzuola per asciugarti le gambe e gli stambecchi con le loro chele di granchio ti mordono le caviglie affinandole ad una tesa spadatratta di più robuste ombre. Cospirando al buio riarso della mia comodissima tirannide, sprezzo con noncuranza l'intolleranza di una stanza piena di cielo ma priva di un bar o di un bazar che a bonbon faccia velo e scocco la freccia del mio cupido desiderio oltre questo o quel cancello fino a fare centro nel verso, nel senso di direzione sedotta dalla volontà di percorrere uno spazio qualsiasi tra me e il tuo sorriso di ladra che ha nascosta la refurtiva in mezzo ai seni. Ecco, c'è del vero nella parola vero ma perchè dovrebbe essercene di più che nelle parole falso o scrippella o culo. Certo non per questo non mi arrendo all'evidenza del bello come a un pasto caldo dopo un lungo digiuno e fuori è un mondo freddo. Ti avevo chiesto soltanto di assistere allo spettacolo di arte varia di un innamorato di te, ancora adesso che sono sommerso non mi sembra una gran pretesa da parte di uno scafo indiavolato di bitume e pece rimorchiatore senza croci per ammainare quattro vele di sudario al canto del primo che si sveglia gallo la mattina presto: imparare il greco facendo l'amore con una sirena in un mare di metano sulla più mezza delle mezze lune, di tre quarti alla cattedra di Orione specialista nelle tresche, sol leone a picco, gattino di traverso, il non più mio, il mai stato mio, grande amore.
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Adielle
- 24/06/2014 21:23:00
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Grazie Lorenzo, grazie Cristina confesso che un po mi sento proprio come dici tu, vi vorrei parlare di tante cose ma è tutto talmente ravvicinato che mi ci vorrà un po per scriverci su. Carissimi saluti a tutti e due.
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Cristina Bizzarri
- 24/06/2014 17:17:00
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Un pezzo ingegnoso e candido - come sei tu, o almeno una parte di te che io percepisco: sfacciatamente timido, maldestramente abile, indecisamente diretto. Insomma non appartenente al mondo di coloro che si sentono a proprio agio. Che meraviglia, comè nonsensically intelligente tutto ciò. E poetico. Bello il pezzo, davvero. Stimolatore delle sinapsi immaginative, dei jamais vus. Ciao ciao e riciao.
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Lorenzo Mullon
- 24/06/2014 16:43:00
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ah che bel delirio amoroso, sotto il sole e dentro la testa è pieno di donne uomini e di uomini donna col sorriso da ladro che nascondono la refurtiva in mezzo ai seni
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