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Ricorda, il tuo ventre è tempio dell' atomo

sarcofago, noncuranza a custodia del tempo

e suo nucleo.

Si, fu fatta materia del tuo amare a discapito del giunto

che ancora ti possiede invano, il cielo 

nelle stanze segrete di qualche nuvola lontana

e veloce l' assalto più che di pioggia

il fremito di cadere a terra dall' alto

un pensiero che genera i suoi fili come parole al vento

stese al sole ad asciugare la seconda pelle dei vivi

per tessere una trama che ricordi

la scontata storia dell' essere umani fino a prova contraria

fino all' abisso che si veste da mare calmo

nonostante le onde lo persuadano a nascondersi dalla superficie

per mantenere la coerenza interna degli spazi vuoti

di un lungo sognare fino all' alba

che le stelle cancella purchè la notte conservi il segreto

di una memoria incoffessabile e quindi perduta per sempre

fino al prossimo buio secolare di natura morta

mondana, dolce lenire le tue doglie.

Nato per soffrire è il mio rammarico

nato per non avere niente oltre queste mani rarefatte

su pareti di pietra a cercare appigli

quando il gioco che si presta alle parti è di restare immobili

il più a lungo possibile ed io

secondario

non muovo una foglia se non per dirle addio.

 

 Adielle - 12/10/2015 02:44:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Grazie Robert.

 Robert Wasp Pirsig - 11/10/2015 17:40:00 [ leggi altri commenti di Robert Wasp Pirsig » ]

Bel lavoro, Ale. Pieno di spunti e angosture (per il mio palato, beninteso).

Pies: non ho dimenticato la promessa.

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