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al testo di Adielle
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La quarantena mi consente di avere un'ottima scusa per restare al largo e allargare a dismisura la natura dei miei agi. Vado a morire nei prati ad esempio di una fine sbagliata o sui monti coperti di neve a cercare l'origine dei miei peccati. Ma queste vele pretendono il vento anche quando la calma mantiene la calma serrata in un angolo. Così soffio a certe braci una nenia al contrario e tengo sveglio suo malgrado il mio inconscio infuocato per attingere segreti sepolti e sopiti, sedotti dai miei acuti stonati. Ma se ti dico che nei tuoi occhi, tra le tue cosce, sui seni, i capelli, le dita, il ventre, la lingua, sta il mio porto sicuro tu allora inventi ostacoli sprecati per storie d'amore mai cominciate. E così naufragare fino al collo m'è unico alleato, in questo mare che adagi di mezzo. |
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