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al testo di Amina Narimi
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La visione coincide di cecità i volti un tuo gesto le bestie, il limonio confonde ciò che accade giù in barena con ciò che potrebbe accadere se ci affondi dentro le dita puoi sentire il sogno fermo sugli occhi cancellare l’idea tra la tela e i colori:
sulle montagne ho dipinto un vascello
col calore, per aprire i polmoni dilatando le narici alla tana, l’esatto nome più prossimo più estremo dello sguardo durante un tremendo temporale -l’avrei ucciso portandolo per mare- Cresceranno ortiche a celare le vanesse in postille. lavacri come un’offerta
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