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al testo di Amina Narimi
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C'è un canale buio sotterraneo che sbuca in una piccola cappella per raggiungere i polmoni, appena fuori dal tuo cuore e un piccolo mulino che mi avvisa del focolaio d'acqua che si muove nella pausa del respiro come in piena seccando le montagne sull'enorme fianco della terra
nel mio orecchio debole fruscia la luce della tua sposa già negli occhi mentre mordi il pane per raggiungerla è con la volontá del frutto che vuoi cadere, nel tuo solco legando la carica del vento con la luce fioca che ti resta nei movimenti brevi della pelle racimoli la danza in quell'istante ti sollevi ripetendo l'ombra di un profilo che non muta il tuo sorriso, e una voce dentro nel tragitto silenzioso verso il sole
dal foro stesso delle lacrime dicono che il mare accoglie il mare che copre ogni distanza. Se c'è un fiume in piena luce sul tuo viso è da lì che viene il suono_ senza suono che fluisce senza fine in altre acque è da lì che passan gli angeli dove mettono i piedi per bagnarsi.
17.11.2014 |
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