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al testo proposto da Angelo Naclerio
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(A proposito di Bellezza e Amore)
Tengo le sue mani e le stringo al mio petto. Tento di riempire le mie braccia della sua bellezza, di rubare con i baci il suo dolce sorriso, di bere i suoi neri sguardi con i miei occhi. Ah, ma dov'è? Chi può appropriarsi dell'azzurro del cielo? Cerco d'afferrare tanta bellezza; ma mi sfugge, lasciando solo il corpo nelle mie mani. Stanco e deluso io me ne vado. Come può il corpo toccare il fiore che solo lo spirito riesce a sfiorare?
Rabindranath Tagore, canto 49 della raccolta Il giardiniere (Gitanjali) |
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