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Presentazione di Frammenti di tempesta Alessandra Agnoletti

Così esordisce Claudio Fiorentini, poeta, pittore e direttore della Galleria Captaloona Art di Chamberì che ha ospitato la presentazione. La poesia, come la filosofia e le arti, non servono a un’utilità pratica bensì ad elevare lo spirito, fanno bene all’anima. Cosa fa il poeta quindi? Il poeta lavora il terreno e pianta il seme che potrà sbocciare nell’anima di chi legge quella poesia. Si scrive per esprimere un bisogno personale, ma poi la poesia deve assumere un significato universale e, per far ciò, ci si deve dimenticare del proprio io. La poetessa Alessandra Agnoletti, presentando il suo libro “Frammenti di tempesta” spiega il grande valore della poesia come cura per l’anima per rielaborare conflitti, dolori e paure. La sua non è una semplice raccolta ma un percorso narrativo: le poesie devono essere lette in ordine per comprenderne il senso. É la storia di un amore dall’innamoramento alla disillusione, dal coinvolgimento di tutti i sensi nel rapporto a due al momento in cui, dopo la delusione, si ritrova sé stessi a contatto con la natura, godendo di esperienze semplici come una passeggiata al parco “baciati” dai raggi del sole, come il sorriso di un bambino o l’affetto che disinteressatamente ci lega alla famiglia e agli amici. “Frammenti di tempesta” racconta di ciò che resta, che non è più l’essere di prima ma, più uno più forte, ricco di un’esperienza vissuta e rielaborata nella ritrovata serenità. Davanti a un pubblico italiani e spagnoli, sono state lette le versioni di alcune poesie in entrambe le lingue come questa: “COSA È CAMBIATO Cosa è cambiato se adesso apro gli occhi e scopro la bellezza di una passeggiata? Cosa è cambiato se ho ricominciato a giocare come una ragazzina, se la mia penna scarica scrive di nuovo? Cosa è cambiato se la mia fronte non si corruga appena sveglia, se riesco a respirare un istante, sorrido, fantastico? Forse ho ricominciato ad amare”. “Qué cambia ¿Qué cambia si ahora abro los ojos y veo lo bonito de un paseo en el parque? ¿Qué cambia si he vuelto a jugar como de chavala? ¿Qué cambia si mi bolígrafo gastado de nuevo escribe? ¿Qué es lo que ha cambiado? Si mi frente ya no se arruga apenas me despierto… si consigo respirar un momento, sonreír, fantasear? Quizás he vuelto a amar”. (versione in spagnolo di Alessandra Agnoletti)

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