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al testo di Caterina Alagna
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Ho catturato il cielo in un pugno, sbaragliando i venti assetati di sangue. Ho mangiato le nuvole gonfie di lacrime per le ferite inferte da una guerra infame. Ho lottato per salvare la mia terra ma il nemico aveva la mia stessa pelle, il mio stesso sudore sulle membra trafitte, il mio stesso terrore negli occhi, le labbra smorte a baciare la terra che odorava di sangue. Anch’io, un giorno caldo d’autunno, son caduto tra le fronde di questa boscaglia. Ho pensato per l’ultima volta al mio cuore vissuto invano, alla bocca della mia amata, luce fresca di rugiada che mai più scroscerà a infiorare gemme stellate nei giardini dell’anima.
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