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Rumori di guerra

Sbraita questo cielo

e vomita minacce,

urli diabolici

e pianti immacolati,

lamenti di guerra

e schegge di anime.

 

 

Sbraita questo cielo

e sbaraglia i deserti felici,

i paradisi indifesi

che germogliano negli occhi

dei bambini.

Sbraita ed ammucchia

rumori di guerra,

lingue di spade nemiche.

 

Sbraita questo cielo

e sputa stelle spietate,

bestie munite di bocche armate.

A guardarle meglio, non sono stelle

ma luride mitraglie,

grappoli di bombe scagliate a catena,

acida miseria dell’anima

ruvida come spigoli taglienti.

Si sognano orizzonti di luna,

voci che sussurrano di una pace remota

mentre il paradiso

è a un passo dal cuore.

 Salvatore Pizzo - 02/11/2023 01:52:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Così vicini, eppure così lontani: è umano antrpomorfizzsre gli elementi della natura, infondono ad essi tutta la rabbia che arma e sospinge gli individui al bagno di sangue. Così vicini alla comprensione, eppure così lontani dall’essere pacificati!
Molto sentita, grazie

 Caterina Alagna - 01/11/2023 11:16:00 [ leggi altri commenti di Caterina Alagna » ]

Vi ringrazio di vero cuore per aver apprezzato la mia poesia

 Annalisa Scialpi - 27/10/2023 18:42:00 [ leggi altri commenti di Annalisa Scialpi » ]




Davvero stupenda questa tua poesia, pur nella sua tragicità.

Musicale, scorre come pura poesia che trova il suo affondo

più denso nella chiusa. "Acida miseria" come dici tu, produce

ogni tipo di guerra. Grazie Caterina e come sempre, per i tuoi

apprezzati commenti.

Buon fine settimana.

 Vincenzo Corsaro - 26/10/2023 14:46:00 [ leggi altri commenti di Vincenzo Corsaro » ]

Da troppo gli uomini amano calpestarsi e contendersi il potere, ciascuno teme il proprio vicino e non ha la benedizione del proprio suolo. Nei loro animi in fermento, i desideri inquieti vorticano ancora come nel caos, la loro vita è sempre selvaggia, desolata e gelida per le ansie che la soffocano. Troppo furore e angoscia vi è intorno a me e ovunque io guardi tutto va in frantumi o vacilla. E penso ai poveri innocenti mietuti dalla falce della guerra, anime infrante in questo calderone che è diventato questo pianeta. Adesso la guerra in Ucraina è diventata una guerra dimenticata come tante altre, ma in tutti questi luoghi il sangue continua a scorrere. Molto bella la tua poesia, dalla quale si sprigiona dolore, tristezza e sgomento, ma soprattutto la fiamma della speranza che un giorno potremo allungare la mano e aprire le porte del paradiso. Brava! Ciao :)

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